
In questi giorni si sente parlare di riforma del catasto, di ritorno dell’ICI e di IMU- Imposta Municipale Unica. Il provvedimento non è ancora stato approvato, ma esiste già un documento esplicativo nella Manovra Salva Italia - legge 214/2011 – in cui si anticipa la riforma. Cerchiamo quindi di capirne gli elementi principali così da non essere colti impreparati.
Si prevede un maggior adeguamento dei valori catastali al mercato immobiliare, così da avere una maggiore equità delle basi imponibili. Nuova importanza avranno quindi le planimetrie catastali di cui non verranno più considerati esclusivamente il numero dei vani, ma i valori metrici e la localizzazione dell’abitazione – maggiore valore avranno le case situate in centro città rispetto a quelle in periferia.
La riforma del catasto servirà ad aggiornare e adeguare all’attuale valore di mercato quegli edifici ancora “classificati” nell’anno di costruzione: molte sono le abitazioni che hanno ricevuto una classe “bassa” nel periodo di costruzione, ma che col tempo hanno aumentato di molto il loro valore, basti pensare alla casa “popolari” che si trovano in zone centrali della città e che ancora oggi hanno un valore catastale minore rispetto alle “civili abitazioni” situate in periferia.
Ricordiamo che l’attuale classificazione immobili a destinazione ordinaria è di ben undici classi:
- A/1 abitazione di tipo signorile
- A/2 abitazione di tipo civile
- A/3 abitazione di tipo economico
- A/4 abitazione di tipo popolare
- A/5 abitazione di tipo ultrapopolare
- A/6 abitazione di tipo rurale
- A/7 abitazioni in villini
- A/8 abitazioni in ville
- A/9 castelli e palazzi storico-artistici
- A/10 uffici e studi privati
- A/11 abitazioni o alloggi tipici dei luoghi
Nel documento sopra citato vengono definiti cinque criteri base su cui saranno approntate le nuove valutazioni catastali, che riportiamo di seguito:
- la costituzione di un sistema catastale che contempli assieme alla rendita (ovvero il reddito medio ordinariamente ritraibile al netto delle spese di manutenzione e gestione del bene), il valore patrimoniale del bene, al fine di assicurare una base imponibile adeguata da utilizzare per le diverse tipologie di tassazione;
- la rideterminazione della classificazione dei beni immobiliari;
- il superamento del sistema vigente per categorie e classi in relazione agli immobili ordinari, attraverso un sistema di funzioni statistiche che correlino il valore del bene o il reddito dello stesso alla localizzazione e alle caratteristiche edilizie;
- il superamento, per abitazioni e uffici, del “vano” come unità di misura della consistenza a fini fiscali, sostituendolo con la “superficie” espressa in metri quadrati;
- la riqualificazione dei metodi di stima diretta per gli immobili speciali.
Con la revisione dei valori catastali, su cui si baserà poi l’importo dell’IMU, si vuole spingere ad un aggiornamento, ma soprattutto adeguare i dati al mercato immobiliare, così da avere una maggiore equità e congruità con l’effettivo valore di compravendita.