
Ernst & Young pubblica ogni tre mesi il rapporto Country Attractiveness Indices (CAI), in cui si analizza lo “stato di salute” del mercato del settore legato alle energie rinnovabili.
Dall’ultima pubblicazione che riguarda i primi mesi del 2012 si è verificata una diminuzione dell’investimento e delle disponibilità finanziarie, con un calo del 30%. Dato in contrasto con l’alto interesse nel settore registrato nel 2011.
Ne rapporto viene stilata una classifica dei Paesi (vengono considerati ben 40 Stati nazionali) in base al mercato interno delle rinnovabili (energia eolica, energia solare fotovoltaica, energia goetermica, biomassa), alle infrastrutture presenti sul territorio e alla ricerca tecnologica. Le prime 5 posizioni della classifica sono così occupati:
- Cina
- Stati Uniti
- Germania
- India
- Italia
Sempre minore è il divario tra i mercati nei cosiddetti Paesi occidentali e quelli nei paesi emergenti. Nei primi la crisi dell’area europea e l’incertezza nei mercati ha causato una diminuzione dell’incentivazione pubblica, contro una sempre maggiore concorrenza dei Paesi in via di sviluppo che stanno sempre più introducendo meccanismi di incentivazione per la crescita e lo sviluppo tecnologico nel settore delle energie rinnovabili.
Nonostante però le difficili condizioni economiche causate dalla crisi dell’eurozona, il primo trimestre di quest’anno vede ancora, a livello globale, un importo pari a 21,7 miliardi di dollari il valore delle transazioni per le energie rinnovabili, con un aumento del 41% - il settore che ha registrato un maggior successo è quello legato all’energia prodotta dai rifiuti, con impianti biomassa (+40%).
Ricordiamo che in Europa si discuterà questo mese dell’Energy Efficiency Directive (EED), che se approvata dovrebbe prevedere un aumento significativo dell’attività di promozione, con specifiche misure per aumentare l’efficienza energetica nei vari paesi dell’Unione.
In Italia proprio in questi giorni si sta parlando delle nuove politiche incentivanti per il settore dell’energia rinnovabile, con il Quinto Conto Energia.
Agli “Stati Generali delle Rinnovabili e dell’efficienza energetica” le aziende italiane chiedono al Governo nazionale maggiori certezze sulle politiche del settore. Continui, troppi cambiamenti sono stati fatti in questi anni, creando un clima di incertezza nel settore. Basti pensare al V Conto Energia per il sostegno agli impianti fotovoltaici, annunciato da tempo, ma ancora senza una data precisa di entrata in vigore (una delle richieste è infatti il blocco delle modifiche almeno fino al 1° ottobre, così da creare una maggior stabilità nel settore).
Se, infatti, al Festival dell’economia di Trento, il Ministro dello Sviluppo Economici, Corrado Passera, ribadisce l’importanza del sostegno alle energie verdi, sia per l’efficienza energetica nazionale sia come sostegno alla creazione di nuovi posti di lavoro, afferma anche che:
Abbiamo dovuto affrontare il tema delle rinnovabili, perché negli scorsi anni il nostro Paese aveva già preso un impegno pazzesco facendo pesare sulle tasche di cittadini e imprese, con 170 miliardi di euro gli incentivi alle rinnovabili, in particolare sul fotovoltaico. Purtroppo in passato si sono concentrati gli investimenti nei momenti di massimo costo delle tecnologie, dei pannelli. Se avessimo ragionevolmente, come altri Paesi, suddiviso l’investimento, avremmo potuto farne il doppio o il triplo.