
Efficienza energetica degli edifici: regolamenti edilizi sempre più severi con le norme per le costruzioni di qualità.
Sono 705 i Comuni che in Italia hanno introdotto nei regolamenti edilizi norme sulla qualità del costruire. I regolamenti comunali orientati alla sostenibilità prescrivono: l’uso delle fonti rinnovabili e una maggiore attenzione al risparmio energetico.
Il terzo Rapporto CRESME Ricerche e Legambiente fotografa il cambiamento in atto in uno dei settori più “energivori”, appunto l’edilizia.
I nuovi regolamenti edilizi – come si legge nel rapporto - definiscono i criteri per la certificazione energetica, obbligano l’installazione delle fonti rinnovabili per i nuovi edifici e definiscono i criteri per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, sin dal momento della progettazione.
I dati del rapporto dimostrano come, grazie ad interventi legislativi mirati, siano oltre 300.000 le abitazioni della nuova edilizia residenziale che dal 2000 ad oggi sono state realizzate con criteri di alta qualità, sia in termini di efficienza energetica che sostenibilità ambientale, perché obbligati o promossi dai Regolamenti Edilizi.
I regolamenti edilizi presi in esame per garantire la qualità del costruito prevedono:
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l’obbligo dell’isolamento igrotermico dell’involucro edilizio (capacità della struttura di garantire il minimo dispendio energetico), norme che promuovano la copertura verde e dello spessore delle pareti perimetrali: il 77% dei 705 provvedimenti esaminati contengono tale prescrizione;
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l’obbligo di prevedere una quota di produzione di energia attraverso l’impiego di pannelli fotovoltaici e/o di provvedere ad una percentuale definita di acqua calda mediante l’installazione del solare termico. Meno frequenti i provvedimenti che promuovono il ricorso all’eolico e alle biomasse. Complessivamente, l’area delle fonti rinnovabili è contemplata nel 72% dei Regolamenti analizzati;
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risparmio idrico e al recupero delle acque piovane, si tratta del 65% dei Comuni che hanno risposto alla rilevazione che rappresentano il 4,4% dei Comuni italiani.
Molte regioni del Nord Italia hanno già delle leggi specifiche che obbligano chi costruisce a dotare gli immobili di certificazione energetica e promuovono l’uso di fonti rinnovabili.
Nel Centro Italia pare essere molto più sentita l’esigenza di dotare le costruzioni di fonti rinnovabili.
Al Sud prevalgono solo indicazioni di massima in merito alla produzione di energia da fonti rinnovabili, solo la Puglia – regione da sempre capolinea per lo sviluppo sostenibile del territorio – ha legiferato in materia di costruzioni ad alta efficienza energetica.