
La casa passiva è di fatto una casa totalmente autosufficiente, che non ha bisogno di energia e ha così un impatto zero sull’ambiente. Un risparmio energetico totale!
I pregi di queste case sono davvero tanti in termini di energia: una casa passiva consuma, infatti, all’incirca il 90% in meno di una normale e si stima intorno al 75% in meno rispetto a una casa costruita secondo la regolamentazione termica attuale.
La casa passiva basa la propria progettazione su un alto isolamento termico ( deve essere priva di ponti termici), tenuta dell’aria e sul contemporaneo uso dell’energia solare esterna e di quella interna per alimentare l’impianto di riscaldamento (si sono sviluppate al nord in quanto non necessitano di un impianto di raffrescamento). Il riscaldamento quindi non si ottiene con un impianto cosiddetto “attivo” (che consuma energia), ma grazie a fonti passive di calore, come il sole, le persone, l’inerzia termica, gli elettrodomestici…
La casa è per questo progettata per ottimizzare tutte le risorse, dall’esposizione alla forma che deve essere compatta.
Il tedesco Wolfgang Feist e lo svedese Bo Adamson possono essere considerati gli ideatori di questa architettura che ha come unico obiettivo quello del risparmio energetico, diversi sono stati i tentativi iniziali, fin quando nel 1996 nasce la fondazione Passivhaus-Institut a Darmstadt.
L’istituto ha stabilito dei criteri generali necessari per ottenere il certificato energetico di casa passiva:
- Consumo energia primaria: non superiore ai 120 kWh all’anno
- Riscaldamento: inferiore ai 15 kWh/mq all’anno
- Tenuta all’aria: n50<0,6/h - 1
- Trasmittanza: U=0,15 W/ m²K per pareti e U = 0,8 W/m²K per le finestre