
La qualità della casa e il benessere abitativo non sono solo riconducibili alle tecniche, ai materiali edilizi o ancora alla domotica e alla tecnologia utilizzata nella realizzazione dell’immobile. Molto fa anche il vicinato e i rapporti sociali che instauriamo con i nostri dirimpettai.
E’proprio per questo che oggi vogliamo segnalare i progetti di co-housing, un nuovo modo di abitare e di vivere la casa, di rapportarsi con i vicini e di condividere spazi, servizi, oggetti…
Cosa si intende per cohousing?
Con cohousing si definiscono tutti quegli insediamenti – formati quindi da più abitazioni private – caratterizzati da ampi spazi comuni, come ad esempio cucine, lavanderie, biblioteche, stanze per gli ospiti, orti, giardini, micro-asili …Si ha quindi il vantaggio di una casa privata e quello di avere spazi in co-proprietà con altri, che magari da soli non potremmo permetterci.
I progetti cohousing sorgono sia in città sia in campagna e riuniscono dalle 20 alle 40 famiglie che decidono di vivere in un ambiente di vicinato conviviale con la condivisione di spazi e servizi e con un consequenziale risparmio economico.
Le abitazioni sono progettate e amministrate dai residenti, che si impegnano a vivere in comunità e in collaborazione con i vicini. L’architettura degli spazi comuni favorisce proprio le relazioni sociali e la cooperazione fra le persone.
Il co-housing è anche sostenibilità, infatti, oltre all’aspetto sociale della condivisione e dei rapporti tra le persone, la messa in comune favorisce una diminuzione degli sprechi, un buon risparmio energetico e un minor impatto ambientale (si pensi al car-sharing o ai gruppi d’acquisto).
Le caratteristiche principali sono:
- la progettazione partecipata dell’insediamento abitativo
- gli abitanti si occupano direttamente della gestione e dei lavori di manutenzione dell’immobile e degli spazi comuni
- suddivisione dei compiti
- ambiente sicuro
- socialità e collaborazione
- condivisione di beni e servizi (auto, asilo, lavanderia…)
La prima esperienza di questo tipo risale agli anni ’70 poco lontano da Copenaghen in Danimarca e in pochi anni si è diffusa negli Stati Uniti, in Canada e nei Paesi del nord Europa, solo negli ultimi anni iniziano a comparire degli esempi anche in Italia.
I più grandi insediamenti sono, infatti, all’estero: il Quayside Village, vicino a Vancouver, in Canada; Swan's Market a Oakland in California un ex mercato ristrutturato in pieno centro città; Gemeenschappelijk wonen project a Nieuwegein in Olanda con una “comunità” di ben 190 persone; o ancora l’Older women’s CoHo a Londra dedicato alle donne anziane che collaborano e si aiutano a vicenda.
In Italia, il 10 aprile 2010 a Firenze si è tenuto il primo incontro tra gruppi o interessati di cohousers, con l’obiettivo di unire in rete tutte le esperienze di cohousing nazionali:
Verso la “Rete nazionale per il cohousing e l’abitare solidale”
...Negli ultimi anni il cohousing si è diffuso anche in Italia come opzione privilegiata tra le forme possibili del convivere; nell’arco dell’ultimo triennio sono sorte infatti alcune decine di associazioni ed è in crescita il numero dei gruppi spontanei in cerca di idonee abitazioni.
La evidente disparità tra la motivazione delle persone interessate al cohousing e la scarsa disponibilità da parte degli Enti pubblici a fornire sia beni del patrimonio pubblico (strutture dismesse, immobili ecc.) sia forme di sostegno normativo, così come le tante difficoltà operative preposte alla realizzazione di strutture di cohousing, pongono l’esigenza di raccordare le esperienze esistenti per rinforzare il comune impegno e pervenire a maggiori concretezze.
Le prime associazioni che aderirono a questo progetto furono: Coabitare di Torino, Covabito di Varese, Luoghi Comuni di Como, Ecoabitanza del Veneto, Ciohousing di Faenza, Cohousing Solidaria di Ferrara, E'/cohousing di Bologna, Cohousing in Toscana di Firenze, Ecoabitare e Rete per il cohousing di Roma e Mondo Comunità Famiglia (con più sedi sul territorio nazionale).
Ognuna di queste associazione ha creato una realtà di cohousing e sta continuando a crearne di nuove. Se si scegli di cambiare modo di abitare, non resta che contattarle!